Il paese

San Marco è una piccola frazione del comune di Castellabate, in provincia di Salerno. Il borgo, originariamente situato a ridosso dell”attuale porto, si è sviluppato negli ultimi decenni dei XX secolo, anche per via dell”incremento della presenza turistica. In alcuni documenti si accenna alla presenza di due piccole chiese, una dedicata alla Madonna e l”altra a San Marco, che oggi è la Chiesa Parrocchiale. In questa parte del comune si sono avuti molti ritrovamenti di reperti archeologici; difatti oltre alla presenza dei resti del porto greco-romano, sono state rinvenute diverse tombe di origine romana, ed uno sbocco della galleria che dal castello sfociava verso Licosa.

Luoghi di interesse:

Palazzo De Angelis:

\r\nsanmarcoIl palazzo Carlo De Angelis è un edificio nobiliare. Uno degli elementi caratteristici del palazzo è l”ingresso realizzato in pietra viva cilentana,\r\ndove sul portone è posta un”epigrafe risalente al finire dell”Ottocento. Tale epigrafe recita letteralmente:\r\n

Inveni portum spes et fortuna valete sat me lusistis ludite nunc alios.\r\nTrad: Trovai il porto, addio speranza, addio fortuna, abbastanza mi avete ingannato, ora ingannate altri.

Pare che in origine tale epigramma, il cui autore rimane ignoto, si trattasse di un epitaffio, di un motto scritto su di una tomba. In effetti, l”intera area, dove sorge palazzo De Angelis e le costruzioni adiacenti, accoglie nei vari giardini privati una necropoli con circa 150 tombe a fossa e a cappuccina così come stimato dalla sovraintendenza ai beni storici e artistici di Salerno.\r\n

Torretta:

torrettaLa “Torretta”, collocata nell”omonima località nei pressi della strada regionale 267, è una masseria fortificata del ”600 di proprietà della famiglia Granito. In passato era la residenza di alcuni marchesi e veniva utilizzata per la produzione di svariati prodotti agricoli, come testimoniano gli annessi depositi utilizzati per conservare il raccolto. La torre inglobata nella struttura agricola aveva una funzione sia di avvistamento che di difesa da eventuali assalitori. Alla “Torretta” sono legate le leggende riguardanti lo jus primae noctis, che si diceva il marchese esercitasse nei confronti delle spose dei marinai e dei contadini locali. Si racconta che durante i lavori di restauro siano venuti alla luce i teschi di sette condannati (utilizzati come monito per quelli che osavano ribellarsi) per aver escogitato nella prima metà del 1700 un piano per uccidere il feudatario, il quale aveva preteso il diritto della prima notte con una giovane fanciulla di nome Teresa, futura moglie del contadino Cipullo. La Torretta è stata la location di una delle scene del film Benvenuti al Sud.\r\n

Porto Greco-Romano:

portogrI resti di un approdo greco-romano affiorano dalle acque di San Marco in prossimità della struttura portuale moderna costruita nel 1954. Il primo nucleo abitativo del paese si è costituito proprio intorno a questa struttura. San Marco, che alcuni studiosi identificano con la città tardo-imperiale di Erculia, era quindi il centro abitato con la necropoli e il monastero, documentato fin dal 980, di Santa Maria de Gulia (probabile trasposizione di Erculia), situato lungo la strada litorale che collegava Paestum a Velia. Quello di Erculia o Ercolam veniva considerato il principale scalo di approvvigionamento per le imbarcazioni dirette al porto di Miseno nonché base militare o sito di appoggio per la flotta imperiale. Ad avvalorare ulteriormente questa ipotesi è il ritrovamento nelle acque antistanti il porto di San Marco negli anni 60 di alcune ancore di piombo (risalenti tra il I e il II secolo d.c) contraddistinte dalla scritta ter. Questa dicitura sta indicare la tipologia di imbarcazione a cui le ancore erano destinate: le triremi.\r\n

Necropoli:

necrSan Marco è sede di una necropoli situata nei pressi della passeggiata che dal porto moderno conduce al Pozzillo. La necropoli raggiunge i 7000 metri quadrati e le sue 151 tombe si trovano quasi esclusivamente all”interno di suoli privati. I pochi resti di quelle che spuntano dal suolo comunale sono state in parte cementificate per la realizzazione della passeggiata panoramica. L”antico cimitero, oltre alla gente del luogo, ospitava soprattutto i veterani della classe Misenis, che trovavano la morte durante i frequenti naufragi dovuti alle numerose burrasche che flagellavano la costa. La tumulazione avveniva in fosse poco profonde su un promontorio di arenaria con tutto il loro corredo funebre in parte recuperato. Durante gli scavi eseguiti nel 1983 fu ritrovata nella necropoli un”epigrafe funeraria, dedicata alla giovane figlia scomparsa e conservata nel museo archeologico di Pontecagnano, che ha permesso di risalire al nome di un triarca, Antonius Priscus, comandante di una delle centinaia di triremi ancorate nel porto di Miseno. Sul posto sono state rinvenute inoltre diverse monete, monili e antichi cocci di vasellame, brocchetti, spilloni, lucerne, amuleti e vari oggetti magici contro il malocchio, come un campanello di bronzo che aveva lo scopo di scacciare gli spiriti maligni.

La costa e i sentieri naturali:

sentLa frazione di San Marco si estende lungo il mare con una costa variegata e frastagliata dove si alternano marine di scogli, alti dirupi, calette naturali e spiagge. Le spiagge sabbiose presenti sono: quella “del Pozzillo”, condivisa con Santa Maria e quella “della Grotta”, che prende il nome dalla grotta naturale emersa dove sono stati ritrovati alcuni reperti paleolitici. La frazione comprende vari sentieri naturali, attrezzati anche come percorsi botanoci. I percorsi principali sono quelli tra “Ogliastro Marina e il Pozzillo” (8,6 km), “San Marco e Licosa” (4,4 km) e quelli del bosco del Castelsandra.

[Fonte: Wikipedia]’,